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Gli anni Amiga

Continuando la storia della Commodore da dove si era interrotto il libro precedente, “Commodore: un’azienda sulla cresta del… baratro”, questo libro getta uno sguardo sugli anni più tumultuosi della compagine aziendale. Per quali ragioni l’Amiga, un computer oggi concordemente considerato cinque anni avanti rispetto alla concorrenza, non riuscì a sbaragliare il mercato?

L’autore indaga approfonditamente sulle persone responsabili della discesa della Commodore prima nell’irrilevanza, poi nel fallimento. Il quadro spesso poco lusinghiero che emerge è quello di tecnici che sviluppavano progetti all’avanguardia, di dirigenti che avevano poca comprensione di come commercializzare il proprio prodotto al pubblico e di una compagnia che faticava a rimanere protagonista.

Raccontato attraverso interviste con gli addetti ai lavori, questa disamina dell’azienda ormai scomparsa ripercorre le scoperte ingegneristiche e le decisioni sconcertanti che hanno portato alla morte di Commodore.

544 pagine di cui 16 pagine contenenti illustrazioni a colori
(clicca sulle anteprime soprastanti per visualizzarle a schermo intero)

Traduzione in italiano a cura del Prof. Stefano Ferilli, del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

ISBN 978-88-944337-2-2

Libro a copertina morbida con rilegatura termica
Copertina lucida a colori (carta premium 90 g/m²)
Grammatura pagine 60 g/m²
Dimensioni formato Royal (16 x 23 cm)

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Galaksija Replica ADVANCED Kit

Anni ’80.

Jugoslavia.

Le importazioni che eccedono i 1500 dinari (circa 70 euro) sono proibite. Quindi, a parte qualche costosissimo esemplare sul mercato nero, è impossibile procurarsi una qualunque forma di elettronica personale più evoluta di un asciugacapelli.
E’ per questo motivo che il serbo Voja Antonić inventa il Galaksija, un computer fai-da-te con una versione modificata di BASIC che chiunque con un minimo di conoscenze informatiche può assemblare e programmare. L’idea gli viene durante una vacanza in Montenegro mentre riflette sulla possibilità di creare un computer per tutti che non sfrutti costose schede grafiche, ma generi la propria interfaccia usando la CPU, lo Zilog Z80, la stessa che è alla base del Sinclair ZX Spectrum, anche se la potenza del Galaksija è molto più simile a quella del predecessore dello Spectrum, lo ZX81. Il computer di Antonić risulta semplice, lento, ma è sempre meglio di niente.

Una rivista scientifica jugoslava, che guarda caso si chiama Galaksija, sta pensando proprio in quel momento di lanciare un’altra pubblicazione dedicata all’home computing. La consacrazione arriva quando l’esperto locale di tecnologia Dejan Ristanović pubblica lo speciale “Computer in casa vostra” in cui gran parte delle pagine sono dedicate al computer di Antonić. Dopo numerose ristampe le copie vendute del giornale superano quota 120.000.
Antonić e Ristanović finiscono per collaborare, dando vita a lunghissime serate di brainstorming intervallate da lunghe sessioni di test e coding del sistema operativo mentre preparano i diagrammi di montaggio del computer da inserire nella rivista.

I due credono che riuscire a piazzare 1000 computer rappresenterebbe un successo incredibile da salutare con brindisi a profusione—le loro stime si aggirano tra i 50 e i 500 esemplari, ma alla fine i Galaksija venduti in tutta la Jugoslavia risulteranno più di 8000.

L’aspetto singolare della cosa è che non ne esistono in tutto il Paese due esemplari identici: la particolarità più grande del Galaksija è infatti legata al fatto che, essendo un kit sprovvisto di case, permette il massimo della personalizzazione, dunque ognuno può sbizzarrirsi con un diverso design dell’esterno che vanno dal minimalista all’improvvisato.

Il Galaksija diviene anche protagonista di una versione decisamente pioneristica di file sharing. Avvalendosi di audiocassette come supporto di memorizzazione, i suoi programmi possono essere propagati usando i suoni. Così Radio Belgrado, durante il programma Ventilator 202, manda in onda i “suoni” dei programmi in modo che le persone possano registrarli sulle proprie audiocassette e creare così un archivio di software e giochi condiviso. Alcuni dei programmi vengono ovviamente creati e condivisi dagli stessi ascoltatori della radio e in totale diverranno circa 150 i file condivisi in questo modo.
Dopo la prima trasmissione, il pubblico intasa i centralini della radio per congratularsi dell’idea, mentre i dirigenti dell’emittente ne restano scandalizzati.

Il Galaksija continuò per molti anni la sua cavalcata trionfale e infine ne uscì una versione commerciale: molte scuole lo utilizzarono per insegnare i rudimenti d’informatica alle elementari, finché non diventò ufficialmente troppo obsoleto e altri sistemi furono finalmente disponibili al grande pubblico.

Nel 1995 il suo creatore decise di buttare via tutti gli esemplari in suo possesso perché non era più interessato, tuttavia scovò poi in cantina un ultimo superstite che oggi fa bella mostra di sé nel Museo della scienza e della tecnologia di Belgrado.

Dal 1983 il Galaksija è stato il banco di prova per ogni hacker, designer, informatico e ingegnere jugoslavo per tantissimi anni. Nonostante la sua tecnologia ormai preistorica, esso continua ad affascinare gli amanti dell’informatica che gli hanno dedicato monografie, tesi, emulatori.

A beneficio della comunità di retroappassionati vogliamo perciò riprendere un’ultima volta ancora la produzione dei circuiti stampati del Galaksija.

Per restare fedeli allo spirito pionieristico di quegli anni mettiamo a disposizione un numero limitato di esemplari di repliche della scheda madre (assieme al circuito stampato di un oscillatore monostabile perfezionato dal nostro laboratorio, che consentirà l’impiego delle CPU Z80 di nuova produzione anzichè solo di quelle risalenti agli anni ’80).

Si tratterà delle uniche repliche fedeli alla produzione originale che siano mai state realizzate. Gli schemi elettrici del 1983 erano infatti andati perduti finchè il nostro gruppo di lavoro è riuscito a ricostruirli basandosi su foto in bassa risoluzione presenti all’interno di vecchie pubblicazioni dell’epoca.

Grazie a quest’operazione di ricerca e di recupero durata diversi anni chi vorrà cimentarsi avrà nuovamente la possibilità di popolare la propria scheda e di costruirsi da solo un Galaksija funzionante! Dopo quasi 40 anni, infatti, i componenti richiesti per realizzarlo sono ancora economici e semplici da reperire.

Buon divertimento!

Cosa ti arriverà nella versione ADVANCED del kit in distribuzione:

  • un circuito stampato realizzato professionalmente, replica fedele della scheda madre del computer Galaksija (dimensioni 310 mm x 210 mm x 1.6 mm);
  • un circuito stampato realizzato professionalmente della cosiddetta “patch video”, ovvero dell’oscillatore monostabile che consentirà l’impiego di CPU Z80 di nuova produzione (dimensioni 32 mm x 19 mm x 1.6 mm). N.B. il colore di questo circuito stampato potrebbe essere differente da quello in foto.

e, in aggiunta rispetto al BASIC kit:

  • un circuito stampato realizzato professionalmente (tratto da un progetto pubblicato a questo indirizzo da Voja Antonić, inventore del Galaksija originale), indispensabile alla realizzazione di una tastiera funzionale  (dimensioni 290 mm x 110 mm x 1.6 mm).

Puoi scaricare la documentazione necessaria per una corretta realizzazione della replica a questo link.

Il supporto è fornito da questo gruppo facebook.

What will be shipped in the ADVANCED kit package:

  • a professionally made printed circuit, faithful replica of the Galaksija computer motherboard (dimensions 310 mm x 210 mm x 1.6 mm);
  • a professionally made printed circuit of the so-called “video patch”, that is the monostable oscillator that will allow the use of the latest Z80 CPUs (dimensions 32 mm x 19 mm x 1.6 mm). Please note: the colour of this printed circuit may be different from the pictured one.

and, in addition to the BASIC kit:

  • a professionally made printed circuit (part of a project published at this web address by Voja Antonić, inventor of the original Galaksija), that is essential to provide your computer with a fully functional keyboard (dimensions 290 mm x 110 mm x 1.6 mm).

The documentation needed for a correct implementation of the replica is downloadable at this link.

Support is provided by this facebook group.

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Gli anni Amiga (edizione in bianco e nero)

Continuando la storia della Commodore da dove si era interrotto il libro precedente, “Commodore: un’azienda sulla cresta del… baratro”, questo libro getta uno sguardo sugli anni più tumultuosi della compagine aziendale. Per quali ragioni l’Amiga, un computer oggi concordemente considerato cinque anni avanti rispetto alla concorrenza, non riuscì a sbaragliare il mercato?

L’autore indaga approfonditamente sulle persone responsabili della discesa della Commodore prima nell’irrilevanza, poi nel fallimento. Il quadro spesso poco lusinghiero che emerge è quello di tecnici che sviluppavano progetti all’avanguardia, di dirigenti che avevano poca comprensione di come commercializzare il proprio prodotto al pubblico e di una compagnia che faticava a rimanere protagonista.

Raccontato attraverso interviste con gli addetti ai lavori, questa disamina dell’azienda ormai scomparsa ripercorre le scoperte ingegneristiche e le decisioni sconcertanti che hanno portato alla morte di Commodore.

544 pagine di cui 16 pagine contenenti illustrazioni in bianco e nero
(clicca sulle anteprime soprastanti per visualizzarle a schermo intero)

Traduzione in italiano a cura del Prof. Stefano Ferilli, del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

ISBN: 978-88-944337-8-4

Libro a copertina morbida con rilegatura termica
Copertina lucida a colori (carta premium 90 g/m²)
Grammatura pagine 60 g/m²
Dimensioni formato Royal (16 x 23 cm)

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Galaksija Replica BASIC Kit

Anni ’80.

Jugoslavia.

Le importazioni che eccedono i 1500 dinari (circa 70 euro) sono proibite. Quindi, a parte qualche costosissimo esemplare sul mercato nero, è impossibile procurarsi una qualunque forma di elettronica personale più evoluta di un asciugacapelli.
E’ per questo motivo che il serbo Voja Antonić inventa il Galaksija, un computer fai-da-te con una versione modificata di BASIC che chiunque con un minimo di conoscenze informatiche può assemblare e programmare. L’idea gli viene durante una vacanza in Montenegro mentre riflette sulla possibilità di creare un computer per tutti che non sfrutti costose schede grafiche, ma generi la propria interfaccia usando la CPU, lo Zilog Z80, la stessa che è alla base del Sinclair ZX Spectrum, anche se la potenza del Galaksija è molto più simile a quella del predecessore dello Spectrum, lo ZX81. Il computer di Antonić risulta semplice, lento, ma è sempre meglio di niente.

Una rivista scientifica jugoslava, che guarda caso si chiama Galaksija, sta pensando proprio in quel momento di lanciare un’altra pubblicazione dedicata all’home computing. La consacrazione arriva quando l’esperto locale di tecnologia Dejan Ristanović pubblica lo speciale “Computer in casa vostra” in cui gran parte delle pagine sono dedicate al computer di Antonić. Dopo numerose ristampe le copie vendute del giornale superano quota 120.000.
Antonić e Ristanović finiscono per collaborare, dando vita a lunghissime serate di brainstorming intervallate da lunghe sessioni di test e coding del sistema operativo mentre preparano i diagrammi di montaggio del computer da inserire nella rivista.

I due credono che riuscire a piazzare 1000 computer rappresenterebbe un successo incredibile da salutare con brindisi a profusione—le loro stime si aggirano tra i 50 e i 500 esemplari, ma alla fine i Galaksija venduti in tutta la Jugoslavia risulteranno più di 8000.

L’aspetto singolare della cosa è che non ne esistono in tutto il Paese due esemplari identici: la particolarità più grande del Galaksija è infatti legata al fatto che, essendo un kit sprovvisto di case, permette il massimo della personalizzazione, dunque ognuno può sbizzarrirsi con un diverso design dell’esterno che vanno dal minimalista all’improvvisato.

Il Galaksija diviene anche protagonista di una versione decisamente pioneristica di file sharing. Avvalendosi di audiocassette come supporto di memorizzazione, i suoi programmi possono essere propagati usando i suoni. Così Radio Belgrado, durante il programma Ventilator 202, manda in onda i “suoni” dei programmi in modo che le persone possano registrarli sulle proprie audiocassette e creare così un archivio di software e giochi condiviso. Alcuni dei programmi vengono ovviamente creati e condivisi dagli stessi ascoltatori della radio e in totale diverranno circa 150 i file condivisi in questo modo.
Dopo la prima trasmissione, il pubblico intasa i centralini della radio per congratularsi dell’idea, mentre i dirigenti dell’emittente ne restano scandalizzati.

Il Galaksija continuò per molti anni la sua cavalcata trionfale e infine ne uscì una versione commerciale: molte scuole lo utilizzarono per insegnare i rudimenti d’informatica alle elementari, finché non diventò ufficialmente troppo obsoleto e altri sistemi furono finalmente disponibili al grande pubblico.

Nel 1995 il suo creatore decise di buttare via tutti gli esemplari in suo possesso perché non era più interessato, tuttavia scovò poi in cantina un ultimo superstite che oggi fa bella mostra di sé nel Museo della scienza e della tecnologia di Belgrado.

Dal 1983 il Galaksija è stato il banco di prova per ogni hacker, designer, informatico e ingegnere jugoslavo per tantissimi anni. Nonostante la sua tecnologia ormai preistorica, esso continua ad affascinare gli amanti dell’informatica che gli hanno dedicato monografie, tesi, emulatori.

A beneficio della comunità di retroappassionati vogliamo perciò riprendere un’ultima volta ancora la produzione dei circuiti stampati del Galaksija.

Per restare fedeli allo spirito pionieristico di quegli anni mettiamo a disposizione un numero limitato di esemplari di repliche della scheda madre (assieme al circuito stampato di un oscillatore monostabile perfezionato dal nostro laboratorio, che consentirà l’impiego delle CPU Z80 di nuova produzione anzichè solo di quelle risalenti agli anni ’80).

Si tratterà delle uniche repliche fedeli alla produzione originale che siano mai state realizzate. Gli schemi elettrici del 1983 erano infatti andati perduti finchè il nostro gruppo di lavoro è riuscito a ricostruirli basandosi su foto in bassa risoluzione presenti all’interno di vecchie pubblicazioni dell’epoca.

Grazie a quest’operazione di ricerca e di recupero durata diversi anni chi vorrà cimentarsi avrà nuovamente la possibilità di popolare la propria scheda e di costruirsi da solo un Galaksija funzionante! Dopo quasi 40 anni, infatti, i componenti richiesti per realizzarlo sono ancora economici e semplici da reperire.

Buon divertimento!

Cosa ti arriverà nel kit in distribuzione:

  • un circuito stampato realizzato professionalmente, replica fedele della scheda madre del computer Galaksija (dimensioni 310 mm x 210 mm x 1.6 mm);
  • un circuito stampato realizzato professionalmente della cosiddetta “patch video”, ovvero dell’oscillatore monostabile che consentirà l’impiego di CPU Z80 di nuova produzione (dimensioni 32 mm x 19 mm x 1.6 mm). N.B. il colore di questo circuito stampato potrebbe essere differente da quello in foto.

Puoi scaricare la documentazione necessaria per una corretta realizzazione della replica a questo link.

Il supporto è fornito da questo gruppo facebook.

What will be shipped in the package:

  • a professionally made printed circuit, faithful replica of the Galaksija computer motherboard (dimensions 310 mm x 210 mm x 1.6 mm);
  • a professionally made printed circuit of the so-called “video patch”, that is the monostable oscillator that will allow the use of the latest Z80 CPUs (dimensions 32 mm x 19 mm x 1.6 mm). Please note: the colour of this printed circuit may be different from the pictured one.

The documentation needed for a correct implementation of the replica is downloadable at this link.

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Commodore: un’azienda sulla cresta del… baratro

Pieno di testimonianze di prima mano sull’ambizione, l’avidità e l’ingegneria ispirata, questa storia della rivoluzione del personal computer porta i lettori nel mondo di Commodore. Prima di Apple, IBM o Dell, Commodore è stato il primo produttore di computer a commercializzare le proprie macchine al pubblico, vendendo circa 22 milioni di Commodore 64. Quei giorni pieni di eccitazione erano tuttavia anche tumultuosi, a causa delle aspettative e delle tattiche spiacevoli del fondatore Jack Tramiel. Ingegneri e manager che operarono tra il 1976 e il 1994 condividono i loro ricordi dei momenti rivoluzionari, l’impennata dei massimi aziendali e lo straordinario turnover dei dipendenti di una compagnia arrivata in cima all’industria dei microcomputer ai suoi albori.

Rispetto alla precedente pubblicazione, intitolata “Sulla Cresta del … Baratro”, questo libro include interviste aggiuntive e materiale di prima mano da importanti personaggi della Commodore come il guru del marketing Kit Spencer, il chip designer Bill Mensch e il co-fondatore della Commodore Manfred Kapp.

Pur vantando le medesime dimensioni della prima opera, questo è solo il primo volume di una collana di tre e termina il suo racconto nel 1984. L’autore Brian Bagnall, infatti, ha successivamente pubblicato “Commodore: The Amiga Years” e “Commodore: The Final Years”.

576 pagine con foto in bianco e nero
(clicca sulle anteprime soprastanti per visualizzarle a schermo intero)

ISBN 9788894433708

Libro a copertina morbida con rilegatura termica
Copertina lucida a colori (carta premium 90 g/m²)
Grammatura pagine 60 g/m²
Dimensioni 16 x 23 cm

Per altre informazioni vai sulla pagina facebook o scrivi a questo indirizzo email

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Sulla Cresta del Baratro

Fra il 1976 ed il 1994 la Commodore ebbe un successo sbalorditivo nel nascente mercato dei personal computer. In mezzo al caos ed alle lotte intestine, la Commodore fu in grado di conseguire alcune notevoli prime assolute nell’industria. Fu la prima grande azienda ad esporre un personal computer, perfino prima della Apple e della Radio Shack. Vendette un milione di computer prima di chiunque altro. Nessun singolo computer ha venduto più del Commodore 64. Il primo vero computer multimediale, l’Amiga, venne dalla Commodore. Tuttavia, pur con tutte queste pietre miliari, alla Commodore non viene attribuito quasi alcun merito come pioniera.
La Commodore fu una delle sole aziende con la capacità di realizzare silicio, ed i risultati furono evidenti. Ebbe più creatività, più colore e più carattere della concorrenza.
Mentre la Apple e la IBM praticavano prezzi esorbitanti, la Commodore fu in grado di raggiungere le masse con computer a buon mercato pur restando redditizia. Il Commodore 64 lasciò un percorso di distruzione attraverso l’industria dei primi tempi, buttando fuori dal mercato dei computer la Tandy, la Texas Instruments, la Sinclair e la Atari e facendo molto male alla Apple e perfino alla IBM. Mentre le altre aziende ricevevano più copertura mediatica, la Commodore vendeva più computer.
Tuttavia, la Commodore non ha mai raggiunto una posizione comoda. E’ sempre stata sull’orlo del successo accecante o del fallimento spaventoso. L’etereo fondatore della Commodore, Jack Tramiel, visse in bilico su quest’orlo, e si assicurò che anche i suoi impiegati vivessero lì.
Sulla Cresta… del Baratro: La Spettacolare Ascesa e Caduta della Commodore racconta la storia attraverso oltre 44 ore di interviste ad ex ingegneri e direttori.
● Chuck Peddle, il dio del digitale che creò una rivoluzione con il chip 6502 e progettò il PET.
● Al Charpentier, l’architetto dei chip grafici rivoluzionari della Commodore, fumatore accanito.
● Bob Yannes, il musicista frustrato ed appassionato di sintetizzatori che progettò il Commodore 64 ed il chip sonoro SID.
● Bil Herd, l’ingegnere ribelle che creò il diffamato Plus/4 ed in seguito cercò redenzione col C128.
● Gli ingegneri della Amiga, che crearono il primo vero sistema multimediale perfino prima che la parola multimedia esistesse.
● Irving Gould, finanziere ed azionista di maggioranza che salvò la Commodore negli anni sessanta, e poi lasciò che avvizzisse.
L’Autore Brian Bagnall è autore di vari libri sui computer per la McGraw-Hill, la Prentice-Hall PTR e la Syngress Publishing. Il suo libro Core Lego Mindstorms Programming è stato tradotto in francese ed in giapponese. E’ un collaboratore frequente di Old-Computers.com, un museo online dedicato a preservare la storia dei computer.

OLTRE 1200 COPIE VENDUTE!

574 pagine con foto in bianco e nero
(clicca sulle anteprime sottostanti per visualizzarle a schermo intero)

ISBN 9781326519438
Scheda del Catalogo Bibliotecario Nazionale

Libro a copertina morbida con rilegatura termica
Copertina lucida a colori (carta premium 90 g/m²)
Grammatura pagine 60 g/m²
Dimensioni 16 x 23 cm

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